Cosa c’entrano i fanghi con la ricostruzione del ponte di Genova? Perché dobbiamo avvelenare i nostri campi a norma di legge per consentire risparmi agli industriali sui costi di trattamento dei rifiuti tossici? Il M5S nel titolo del suo programma non aveva forse garantito più benessere agli italiani? Cosa c’entra la benzina e la diossina con la salubrità della catena alimentare?
Se i maltesi regalano bussola e benzina ai migranti per farli arrivare a Lampedusa, come dovremmo definire i fanghi avvelenati che ci vogliono fare arrivare nei nostri campi? Che ne sarà del nostro Made in Italy?
Come è noto, vogliono introdurre con il Decreto Genova un art. 41 per far fronte ad un emergenza creatasi a seguito dell’ annullamento del TAR Lombardia che annullava una delibera di giunta della regione (governata dalla Lega) che innalzava gli idrocarburi nei fanghi a 10 mila mg/kg.
Iniziativa che trova nella Lega e nei deputati m5s Rospi e Zolezzi i suoi fautori.
Sarà un caso, tuttavia si constata che quando si tratta di innalzare limiti o chiedere deroghe la Lega è sempre in prima fila per tutelare il profitto, mai l’ambiente o la salute.
Con decisione 2011/721, l’ Unione europea, su sollecitazione di Salvini e della Lega, concesse la deroga per il quadriennio 2012-2015, al fine di consentire alle aziende della pianura padana di applicare ai terreni coltivati nelle Zone vulnerabili da nitrati (Zvn) un quantitativo di azoto da effluenti bovini e suini superiore ai 170 kg /ha/anno previsti dalla direttiva nitrati, fino a 250 kg/ha/anno.
Successivamente è intervenuta una nuova richiesta di deroga alla direttiva nitrati, per le Regioni Lombardia e Piemonte relativa al periodo 2016-2019.
E così, la Lega c’entra anche con l’ultima trovata: quella di spargere anche gli idrocarburi nei campi. Infatti l’ art 41 intende innalzare i limiti degli idrocarburi da spargere nei campi, contro un pronunciamento delle autorità giudiziarie lombarde e contro il principio di tutela della salute e dell’ambiente, al solo fine di consentire alle industrie la trasformazione della nostra agricoltura in una discarica a cielo aperto!
Per fortuna da tutti gli schieramenti sono arrivate richieste di emendamenti a questa porcata! Adesso si spera che il decreto torni modificato alla Camera per un nuovo iter. Non c’è fretta, il decreto scade il 27 novembre quindi c’è tempo sufficiente.
Diversamente, cosa dirà Salvini ai produttori di prosecco quando gli importatori esteri avranno trovato tracce di diossina dovuta allo spargimento di fanghi tossici nei vigneti?
Non basta il Glifosate su cui quanto prima sarà fatto anche un nostro test?
E cosa dirà da Vespa quando al posto degli spaghetti al diserbante il giornalista gli chiederà informazioni sugli spaghetti al carburante imposti per legge dalla Lega ricattando l’alleato di governo che alla Camera bassa non ha saputo dire no?
Non si metta altra benzina sul fuoco….e nemmeno sui terreni! La Terra è sacra e noi abbiamo il dovere di preservarla per le generazioni future.
Se l’ Autorità Giudiziaria ha già bocciato in Lombardia il tentativo malsano di innalzare i limiti di idrocarburi perché il Parlamento dovrebbe “frettolosamente” introdurre limiti dannosi per il nostro ambiente e la salute umana, senza neppure uno studio d’impatto sui suoli e sulle falde?
Questa emergenza dura da tempo nelle regioni del Nord, ma nessuno si permetta di disapplicare il principio di precauzione, pilastro, del nostro diritto comunitario.
La Lega lo sa che le sostanze contenute negli idrocarburi e le diossine, oltre ad essere cancerogene, sono molecole stabili che non si degradano nel suolo e, dunque, rischiamo di ritrovarcele nel piatto?
L’esperienza dell’ Ilva di Taranto sulla catena alimentare non ha insegnato nulla alla Lega e ai deputati Rospi e Zolezzi del MoVimento 5 Stelle?
Del resto, in tema di fanghi, il programma di governo prevede:
“Interventi normativi per semplificare e tutelare maggiormente la gestione dei fanghi di depurazione delle acquee reflue di impianti civili ed industriali”.
Non è scritto da nessuna parte che i parlamentari del m5s debbano innalzare i limiti per tutelare lo smaltimento dei fanghi legalizzando così potenziali disastri ambientali!
Ce lo vietano la legge, la scienza e soprattutto la nostra coscienza. E la Camera alta del Senato siamo certi terrà in debita considerazione questi elementi.
Caro Salvini noi dobbiamo essere i guardiani dell’ ambiente e della salute pubblica. Di fronte a queste due priorità il profitto deve sempre fare un passo indietro!
Nel caso dell’ art 41 si tratta con tutta evidenza di un provvedimento pro industriali che consentirebbe di risparmiare costi di trattamento e smaltimento come rifiuti pericolosi.
Si applichi nei confronti di questi operatori senza scrupoli il principio comunitario “Chi inquina paga” (che non è uno slogan!)
Non vogliamo infatti correre il rischio di una procedura d’infrazione comunitaria. Le direttive europee parlano chiaro:
“disciplinare l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura in modo da evitare effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione, sugli animali e sull’ uomo”
Invece di far diventare i suoli agricoli italiani, e meridionali, più inquinati di una discarica (con gravi pericoli per tutta la catena alimentare) non sarebbe meglio chiedere a chi produce questi fanghi di ridurre gli inquinanti con altre tecnologie come succede già in altre parti di Europa?
E poi caro Salvini ti sei chiesto perché la Svizzera, l’Austria e molte regioni della Germania vietano lo spandimento di questi fanghi tossici?
Che ne sarà del nostro cibo, dei nostri suoli, delle nostre acque superficiali e sotterranee, della nostra salute e del made in Italy se anche il Senato dovesse approvare il testo così come è arrivato dalla Camera?