Glifosato, Martina non vuole alternative. Altri sei stati membri chiedono “piano di uscita”

I ministri dell’agricoltura o dell’ambiente di Francia, Belgio, Grecia, Lussemburgo, Malta e Slovenia hanno chiesto di trovare delle alternative al glifosato e preparare “un piano di uscita” . E l’Italia? No

Sei Stati membri che erano contrari al rinnovo dell’autorizzazione del glifosato, hanno inviato una lettera alla Commissione europea, già da un mese, chiedendo all’ esecutivo europeo di condurre uno studio per esaminare possibili alternative al micidiale erbicida. Ma nell’elenco dei paesi firmatari c’è un grande assente:  l’Italia, che pure aveva votato contro la riautorizzazione e adesso sembrerebbe contraria ad alternative.
Nella lettera pubblicata su Euroactive.com i ministri dell’agricoltura o dell’ambiente, hanno espresso preoccupazione per la salute derivante dall’uso di glifosato. I sei governi chiedono a Bruxelles di aprire la strada alla preparazione di “un piano di uscita” dal glifosato sostenendo i produttori.
Gli Stati membri hanno affermato che la Commissione dovrebbe effettuare uno studio sulle alternative (chimiche, meccaniche o biologiche) ai principali usi agricoli del glifosato.
La preoccupazione sociale per la questione non può lasciare indifferenti i responsabili
politici.
Eppure l’ Italia non ha aderito a questa richiesta. Come mai Martina non ha firmato insieme agli altri stati membri? Perchè l’ Italia è contraria alla richiesta di alternative al glifosato? C’è di mezzo lo zampino della Germania?
Il grande assente in questa battaglia è quindi il governo italiano e il ministro delle
Martina fa due passi avanti e uno indietro. Perché?

Politiche agricole Maurizio Martina che sempre si è battuto per l’opzione “Glifosato zero”.

Un’assenza davvero difficile da comprendere! E’ come se l’Italia avesse fatto due passi avanti e uno indietro.

Il nostro governo non può rimanere indifferente, o defilarsi come ha fatto la Germania, dopo le migliaia di firme raccolte attraverso una iniziativa dei cittadini europei, a cui anche granosalus ha dato sostegno con una propria raccolta di firme online.

Facciamo dunque appello a Martina affinché sottoscriva quella richiesta e non si faccia condizionare dalle sirene della Germania.

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