Granosalus a Pozzallo: “Stop alle navi contaminate…senza troppi cavilli”

A Pozzallo un bel gruppo di manifestanti provenienti dalla Sicilia e dalla Basilicata ha tenuto un presidio nell’area del porto dove ogni anno vengono scaricate tonnellate di grano arricchito da glifosato e altri contaminanti. Il messaggio dei manifestanti è stato chiaro: “Stop ai contaminanti”. E senza tanti cavilli. 

Il  luogo della protesta non è casuale perché Pozzallo rappresenta in Sicilia uno dei porti di attracco delle gigantesche navi Bulk Carrier che scaricano grano proveniente dal Canada che poi viene trasformato e commercializzato in tutto il territorio nazionale.

La manifestazione è stata organizzata da “Siciliani Liberi” in collaborazione con altre associazioni e movimenti, in una delle regioni d’Italia a più alta vocazione cerealicola, ma nonostante le formalità per ottenere le autorizzazioni, vi sono stati impedimenti.

I dirigenti della Digos discutono con gli organizzatori

Nell’ intervento di Granosalus è stato ribadito che questa “è una battaglia di civiltà a difesa della salute di tutti“, non si può ridimensionare ed agisce anche nei confronti della salute dei dirigenti della Digos, dei loro figli e dei loro familiari, che consumano pasta ogni giorno! Del resto, ogni limitazione della manifestazione del libero pensiero, si scontra con i diritti costituzionali del popolo. Lo hanno sottolineato pure due ordinanze dei giudici di Roma e Trani…

Intervento del presidente di Granosalus

Non si possono trovare cavilli per nascondere altre verità!

Secondo la Digos la richiesta non era stata fatta alla Questura, quando invece è stato informato il commissariato, insieme ad altri 4 enti. Abbiamo visto con i nostri occhi la richiesta protocollata!

Il comportamento cavilloso, a nostro avviso, è apparso più un espediente per nascondere verità di altra natura.

L’ ultima nave di 190 mila quintali scaricata a Pozzallo risale al 27 luglio scorso ed è stata oggetto di segnalazione presso la Procura di Ragusa da parte di Granosalus in data 31 luglio 2017. Le motivazioni? Semplici, le abbiamo illustrate nella segnalazione:

Abbiamo appreso che il provvedimento di ammissione all’ importazione del grano è stato concesso sulla base di un semplice controllo documentale, senza il necessario campionamento a fini di analisi da parte dell Usmaf di Siracusa, in particolare nei confronti del glifosate.

Inoltre abbiamo segnalato alla Procura di Ragusa e ad altre Autorità che:

Le disposizioni nazionali e comunitarie prevedono che, dal 1° agosto 2016, l’uso di glifoste sia vietato stante il dibattito scientifico in corso sulla cancerogenità. Questa molecola, dunque,  deve risultare “assente” sul grano che circola nel nostro territorio nazionale.

Stop Glifosate nel grano e nella pasta

Ecco, dunque, cosa dovrebbero controllare le Autorità dello Stato italiano, in ossequio al principio di precauzione comunitario, senza formalizzarsi troppo su una pacifica manifestazione alla quale erano presenti Franco Crupi, uno dei fondatori autentici dei Forconi Siciliani ed Emanuela Russo, rappresentante dell’ Associazione La Stele di Rosetta.

Assenti dalla manifestazione le organizzazioni di categoria agricola (Coldiretti, Cia e Confagricoltura, tutte favorevoli al CETA e dunque all’import di grano estero). Assenti pure i Forconi di Ferro e Scarlata nonché il Movimento Riscatto di Fabbris.

Fonti della Dogana, infine, riferiscono che nel porto di Pozzallo si registra un movimento di 22 milioni di chili provenienti da Stati Uniti e Portorico. Il danno per i produttori agricoli italiani è enorme ma è soprattutto la qualità del grano che lascia perplessi ed induce a chiedere misure severe di controllo. Di questo si dovrebbero far carico tutte le forze politiche che si candidano a governare la Regione più importante d’ Italia.

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