La Francia ritira dal mercato quattro tipi di pasta. E l’ Italia?

Si allarga a macchia d’uovo lo scandalo del fipronil. E pure i controlli, ma solo in Francia, dove i consumatori sono per davvero informati. Dopo i gaufres ed altri 25 prodotti, è la volta della pasta all’ uovo. E in Italia i controlli sugli ovo-prodotti come procedono? Siamo tranquilli della nostra pasta all’ uovo le cui dimensioni di consumo sono superiori a quelle francesi?  Crepes, biscotti, torte: è possibile escludere che anche altri prodotti trasformati fatti da uova siano stati contaminati?

Apprendiamo dall’ Ansa che diciassette tipi di ‘gaufres‘, tutte di origine olandese, in buona parte vendute con marchi della grande distribuzione, sono stati ritirati dal mercato in Francia. Lo scandalo ha coinvolto  14 imprese di trasformazione e 40 grossisti, tutti importatori di uova e ovo-prodotti da Belgio e Olanda.

Il ministero dell’agricoltura di Parigi, che i controlli li fa sul serio, ha cominciato a pubblicare il nome degli alimenti a base di uova sequestrati e continuerà nelle prossime settimane. Gli elenchi sono due. Il primo comprende i prodotti con una concentrazione di fipronil superiore al valore limite, ma che non rappresentano un rischio immediato per la salute. Il secondo elenco, più restrittivo, include i prodotti in cui i residui dell’ insetticida sono talmente alti da porre rischi immediati per la salute. E in Italia dove sono gli elenchi?

In Italia è appena iniziata la caccia all’ uovo

A quanto risulta dagli ultimi sequestri, l’ Italia solo adesso comincia a muoversi. Aveva smentito casi di contaminazione, invece sono stati trovati due nuovi casi positivi di residui di insetticida in due diversi allevamenti. E nuove contaminazioni dopo il sequestro di due aziende in Campania e lo stop a uno stabilimento nelle Marche. I due centri si trovano a Benevento e a Santa Anastasia, in provincia di Napoli, e i due campioni contengono rispettivamente 0,100 e 0,017 mg/kg. Il limite di determinazione per il Fipronil è – si legge in una nota – 0,005 mg/kg mentre il valore di tossicità acuta è 0,720 mg/kg. A Viterbo il sequestro ha riguardato 53mila uova per alimentazione umana, più 32mila per alimentazione zootecnica e 15mila galline; ad Ancona 6mila uova, e un allevamento da 12mila galline ad Ostra Vetere.

L’ elenco si allarga alla pasta all’ uovo

In Francia aumentano i prodotti alimentari ritirati. Adesso c’è anche la pasta sotto i riflettori.

Di seguito sono riportate le informazioni disponibili su stabilimenti francesi, centri di imballaggio e grossisti che hanno ricevuto uova o prodotti da uova contaminati da fipronil: ecco l’elenco qui.

Quattro marchi di pasta sono state aggiunti all’elenco pubblicato sul sito del Ministero dell’Agricoltura pochi giorni fa.

I prodotti aggiunti corrispondono a tre del marchio di pasta Grand’Mère (Gruppo Heimburger), uno del marchio di pasta “Nos régions ont du talent” (Gruppo Leclerc) e le patate dauphine della ditta System U.

Mentre i controlli italiani si concentrano su uova fresche e allevamenti, oltralpe la ricerca nei supermercati sta producendo ritiri ben più pesanti a tutela dei consumatori. Sinora in Italia è stata individuata una sola marca di pasta all’uovo in provincia di Macerata. Ma la marca è sconosciuta! Occorre evidenziare che il mercato della pasta all’uovo è importante per i nostri consumatori…molto più che in Francia.

Il mercato delle paste all’ uovo in Italia

Nel 2014 è continuata l’erosione dei consumi di pasta secca ma hanno fatto un robusto passo in avanti quelli di gnocchi, lasagne e pasta fresca all’uovo: secondo Iri, nella grande distribuzione le vendite di pasta secca sono calate del 2,5% a volume (a 678 milioni di kg) e del -2,4% a valore (a 880 milioni di euro). Mentre quelle di pasta fresca ripiena sono balzate del 3,1% a volume (49 milioni di kg) e del 4,3% a valore (388 milioni di euro).

Che dire poi di crepes, biscotti, torte: è possibile escludere che anche altri prodotti trasformati fatti da uova siano stati contaminati?

Eppure il dirigente Ruocco del Ministero della Salute ci aveva assicurato che la situazione in Italia era sotto controllo, contrariamente alla Commissione UE.

Il Ministero, a partire dall’8 agostoin stretta collaborazione con le autorità sanitarie regionali e i Carabinieri Nas, ha messo in atto misure per la gestione delle segnalazioni pervenute tramite il sistema di allerta RASFF, che riguardano anche l’Italia; si sono messe in atto le procedure per l’identificazione, il blocco e l’eventuale rintraccio delle partite.

Ma gli importatori di uova e ovo-prodotti da Belgio e Olanda sono stati controllati tutti in Italia?

In definitiva, possiamo affermare che l’assenza di ritiri nei supermercati italiani sia dovuta all’ autocontrollo efficiente da parte delle aziende? O piuttosto ad una carenza di controlli da parte delle nostre autorità sanitarie, che ad Agosto vanno in ferie? 

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