Nuova audizione di operatori del bio in Senato. Fondamentale per il grano la CUN, la quotazione separata del biologico e un’attenzione particolare ad agricoltori in quanto custodi della natura.
Il 22 giugno si è tenuta al Senato una nuova audizione di alcuni operatori del frumento biologico del foggiano, nell’ambito dell’affare assegnato sul grano duro. Qui il link per ascoltarla integralmente.
L’importanza della CUN
Anche in questo caso è stata ribadita l’importanza della Commissione unica nazionale (CUN) per il settore del grano. La CUN è uno strumento essenziale per garantire la trasparenza nel processo di formazione dei prezzi ed è un modo per valorizzare in modo realistico questo prodotto agricolo.
Il valore ambientale e salutistico del grano bio
Ma altrettanto importante è prevedere la quotazione dei prodotti bio, sia per la loro rilevanza economica ma anche per il loro valore ambientale e sociale. I prodotti biologici sono privi di sostanze chimiche di sintesi, e nel grano bio è praticamente assente la contaminazione da micotossine. Queste coltivazioni sono presenti soprattutto nel centrosud. È quindi fondamentale difendere l’attività agricola di questi territori.
Se è importante l’aspetto merceologico di questi prodotti, lo è ancor di più quello tossicologico. Il consumatore si aspetta che tale aspetto sia monitorato, per lui è una questione prioritaria. È necessaria quindi una continua verifica dell’assenza di sostanze come il famoso Don nei prodotti biologici ma anche in quelli convenzionali.
Durante l’audizione è emersa anche la necessità di caratterizzare dal punto di vista qualitativo i prodotti dei singoli areali, perché ogni territorio ha caratteristiche specifiche. Il consumatore dovrebbe sapere anche questo, attraverso un’informazione precisa sull’origine dei prodotti. Sarà poi lui a scegliere se acquistare la pasta o il pane con grano prodotto in Puglia, in Sicilia oppure in Canada e altri paesi extraeuropei.
Quindi bisogna inserire una serie di marcatori della qualità che individuano specifiche caratteristiche del prodotto.
Gli agricoltori custodi del territorio
Inoltre, bisogna informare sul fatto che gli agricoltori svolgono un lavoro importante da un punto di vista non solo economico ma anche sociale e ambientale. Bisogna riconoscere loro il ruolo di custodi del territorio. In questo modo potranno rimanere in questi areali difficili da abitare.
I problemi di AGEA
Nell’audizione sono emersi anche alcuni problemi legati alle procedure di AGEA, in alcuni casi troppo complicate e rigorose. Bisognerebbe cambiare approccio: da uno più repressivo a uno più collaborativo. Proprio perché ogni contesto e areale è diverso dall’altro, e quello in cui operano i produttori biologici è particolare, a volte delicato, dunque va gestito diversamente.
Sempre rispetto al biologico, si è messa in evidenza la necessità di armonizzare le norme nazionali ed europee con quelle internazionali, come è successo con gli accordi di equivalenza della certificazione biologica con gli Stati Uniti. Questo per agevolare e non appesantire ulteriormente gli operatori biologici con costi aggiuntivi.
I problemi di mercato
Riguardo al mercato, poi, si nota un calo del prezzo del grano biologico rispetto all’anno scorso: da 40 euro a quintale a 28 circa. Eppure vi è stato un incremento della domanda dei prodotti finiti. Qualcosa non torna!
La spiegazione più plausibile, come emerso nell’audizione, è che il prezzo sia depresso dall’arrivo in massa di grani esteri, che spesso vengono poi mescolati, o meglio confusi, con quello italiano.
Per questo è necessaria un’ attenta caratterizzazione dei grani italiani, e in particolare di quelli biologici, usando appunto il nuovo strumento della CUN, più adeguata rispetto alle vecchie Borse merci.
Del resto, non si diventa bio da un giorno all’altro. Bisogna iniziare un percorso che dura da due a tre anni. Per questo il grano biologico ha bisogno di una quotazione sua, proprio perché ha dinamiche diverse da quello convenzionale.