Nave francese a Molfetta…ma il grano è davvero comunitario?

Siamo proprio sicuri che il grano duro arrivato a Molfetta provenga dalla Francia? E se fosse del Canada francofono? Dalle immagini della stessa nave qualche dubbio appare legittimo

Il 15 luglio 2017 scorso nel porto di Molfetta (Ba) è arrivata una nave partita dal porto La Pallice (FR). Si tratta, secondo fonti attendibili, della PROGRESS una General Cargo IMO 9371828 MMSI 246303000 costruita nel 2009, battente bandiera NETHERLANDS (NL) con una stazza lorda di 4106 ton, summer DWT 6510 ton.

Il carico trasportato dalla Nave PROGRESS, secondo fonti doganali,  risultava costituito da 57.700 quintali di grano duro, coltura 2016, di origine comunitaria (francese).

Tuttavia, anche dagli indizi fotografici, nessuno può escludere che possa essere grano canadese francofono triangolato attraverso i porti francesi.

Del resto, dall’autunno del 1985 – ovvero da quando Ottawa e Québec riuscirono a giungere ad un accordo riguardo al summit della francofonia – i problemi nelle relazioni triangolari Parigi-Ottawa-Québec si sono sempre più attenuati e gli scambi intensificati.

In tal caso le nostre autorità dovrebbero effettuare controlli più attenti. In modo particolare sull’eventuale presenza di glifosate.

Vi ricordiamo che  in Italia c’è il divieto ad utilizzare il glifosate nelle coltivazioni in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura” ma le nostre autorità da agosto 2016 ad oggi non hanno ancora adottato tutte quelle misure precauzionali sull’ingresso in Italia di derrate straniere trattate con modalità da noi vietate come il grano utilizzato per la pasta proveniente dal Canada. Qui si effettua un uso intensivo del glifosate proprio nella fase di pre-raccolta per accelerare artificialmente la maturazione e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

Ora, se quella nave che ha dichiarato di trasportare grano comunitario in realtà trasportasse grano canadese nazionalizzato in Francia, e dunque comunitario, in virtù del principio di precauzione e delle norme unionali, la stessa nave dovrebbe sottostare ai controlli sanitari del governo francese.

Ma non sappiamo se la Francia abbia recepito il regolamento comunitario N 1313/2016 con un suo decreto, così come ha fatto l’ Italia. E quindi non sappiamo se la Francia abbia controllato la presenza di glifosate ed altri contaminanti.

Ragion per cui è preferibile che il nostro governo, proprio in virtù del principio di precauzione, controlli sanitariamente tutte quelle navi un pò sospette…anche se comunitarie. E chieda conto al governo francese!

La foto, del resto, è eloquente!


Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *