Rivoluzione del cibo, Granosalus: “la signora Maria rilancerà il grano del mezzogiorno”

La rivoluzione del cibo passa attraverso il potere di scelta. La signora Maria rappresenta  il consumatore medio italiano attento alle informazioni che sta rapidamente cambiando le sue abitudini alimentari. E che ogni giorno ci scrive per sapere che pasta mangiare…

Non sono certo i contratti di coltivazione del Consorzio Agrario o i contratti di filiera degli industriali, sostenuti dalle organizzazioni di categoria, che consentiranno al grano sano del mezzogiorno di riprendere il posto che merita nell’ ambito dell’economia agricola.

E non sarà neppure Slow Food, che da anni è stata sollecitata sul tema micotossine, dimostrando sinora di aver ignorato completamente il grave problema che colpisce i bambini.

Sarà invece la signora Maria, informata da GranoSalus, ad esercitare la propria sovranità attraverso il potere del carrello della spesa. Un potere enorme che le consente di difendere la salute di suo figlio.

La signora Maria rappresenta infatti il consumatore medio italiano attento alle informazioni che sta rapidamente cambiando le sue abitudini alimentari. E che ogni giorno ci scrive per sapere: “Che pasta mangiare?”

Proprio di questo deve tener conto l’agricoltore. Il riscatto di un’ agricoltura, priva di politica agricola e senza controlli, passa attraverso la presa di coscienza, che è cosa ben diversa dal folclore o dagli slogan dispensati da alcuni soggetti alla ricerca di visibilità effimere.

Questa rivoluzione serve ad esaudire le nuove richieste del consumatore e per poterlo fare gli agricoltori non devono isolarsi dal mercato o legarsi a doppio filo in nome di un finto riscatto.

Dalla Puglia alla Sicilia, passando per la Basilicata sono già tanti i soggetti che mirano ad un riscatto vero a tutela della salute pubblica e del territorio. Gli agricoltori che rinunciassero a questa battaglia per farsi adescare in uno scambio commerciale estemporaneo dimostrerebbero tutti i loro limiti, anche culturali. La loro grandezza, invece, sta nella capacita’ di fare cose utili, ma anche giuste.

Sostenere GranoSalus per la meritoria azione intrapresa diventa, dunque, un passaggio necessario per il riscatto del mezzogiorno agricolo. Una rivoluzione già in atto che bisogna solo sostenere come vi abbiamo spiegato in questo articolo.

Perché sostenere GranoSalus nel certificare la qualità della pasta

La Commissione trasparente

L’ imminente introduzione della Commissione unica di mercato – CUN impone agli agricoltori liberi di unirsi e formulare una proposta di valorizzazione della qualità tossicologica del grano, dando il giusto peso e la giusta remunerazione al grano sano.

In questo senso la griglia definitiva, e non quella ipotetica, che sarà proposta dalla nostra associazione appena sarà matura la fase di regolamentazione della CUN, diventerà un momento di confronto decisivo per il futuro del comparto.

GranoSalus, insieme ai movimenti agricoli, ha già fatto una rivoluzione attraverso tre passaggi politici rilevanti: 1) la legge istitutiva delle CUN; 2) la Risoluzione sulla griglia di qualità approvata dal Governo; 3) il decreto attuativo CUN in corso di pubblicazione, sia pur con circa due anni di ritardo.

Non cogliere che questa sia la vera, unica strada dell’ apertura verso il cambiamento è da miopi. E purtroppo molti agricoltori sono ancora miopi. Dimenticano che le scorciatoie pensate dalle filiere della povertà non producono effetti utili per il carrello della spesa della Signora Maria, ma servono ad ingannarla.

Il bluff delle filiere

Il prezzo del grano  non deve deciderlo né Barilla, né Divella, né il codazzo di giornalisti o di ministri che pubblicizzano accordi a prezzo fisso vietati dalle norme europee. Alla prova dei fatti questi accordi risultano un bluff!

Il Mipaaf, infatti, con decreto 2 novembre 2016 ha istituito un regime di aiuti in “de minimis” per favorire le “filiere del grano duro”, dimenticando che il mercato ha bisogno di una “comunità del grano duro“.

La signora Maria, che preferisce la comunità del GranoSalus alla filiera dei furbetti,  si chiede perché la pasta in filiera con grano 100% italiano debba costare di più se il grano italiano costa meno dell’estero? E si chiede anche cosa ci fanno quei contaminanti nella pasta 100% italiana che abbiamo rivelato attraverso il test Granosalus?

Noi riteniamo che tutto ciò sia fatto in violazione delle regole della concorrenza in quanto i contratti stipulati dagli agricoltori prevedono prezzi minimi e prezzi massimi contrari alla normativa europea che disciplina la concorrenza.

Per la valutazione delle misure la Commissione europea ritiene che una misura di aiuto sia compatibile con il trattato solo se soddisfa criteri quali il raggiungimento di un obiettivo ben definito di interesse comune, la necessità dell’intervento statale, l’adeguatezza, l’effetto d’incentivazione, la proporzionalità e la prevenzione degli effetti negativi indebiti sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. 

Granosalus,  ritiene più corretto non legarsi con nessuno… il mercato deve essere libero anche se il Ministro Martina la pensa diversamente.

Solo così il tema della salubrità del nostro cibo comincerà a dare i primi risultati. Altrimenti si ripeteranno gli stessi effetti di limitazione della produzione come per le soccide con gli allevatori.

A buon intenditor, poche parole!

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