Sovranità alimentare e Sussidiarietà, due facce di una stessa medaglia

Se la Sovranità alimentare è il diritto dei popoli ad un cibo salubre, la sussidiarietà può essere lo strumento attraverso cui si realizza questo obiettivo.

La crescente  richiesta di partecipazione dei cittadini alle decisioni e alle azioni che riguardano la cura di interessi aventi rilevanza sociale, come la salute pubblica, dopo la riforma del Titolo V, ha la sua legittimazione nella nostra legge fondamentale.

Il principio di sussidiarietà, infatti, è regolato dall’articolo 118 della Costituzione e prevede che “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarità”. Tale principio implica che le diverse istituzioni debbano creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali, come i corpi intermedi o le associazioni, di agire liberamente nello svolgimento della loro attività.

Ci sono quindi tutte le condizioni affinchè un’associazione come GranoSalus, le cui finalità statutarie vanno proprio nella direzione di aumentare la nostra Sovranità alimentare, possa veder riconosciuta la priorità della nostra economia e del nostro mercato nazionale per garantire un reddito equo agli agricoltori e un prodotto sano ai consumatori, nell’ ottica di un loro maggior benessere.

L’applicazione di questo principio, del resto, può contribuire a modernizzare anche le amministrazioni pubbliche in quanto la partecipazione attiva delle associazioni alla vita collettiva può concorrere a migliorare la capacità delle istituzioni di dare risposte più efficaci ai bisogni delle persone e alla soddisfazione dei diritti sociali che la Costituzione ci riconosce e garantisce.

La Costituzione italiana, ad esempio, riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. L’art. 32, ad esso interamente dedicato, così recita:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Le amministrazioni pubbliche hanno, pertanto, il dovere di favorire tale partecipazione nella consapevolezza delle conseguenze positive che ne possono derivare per le persone e per la collettività in termini di benessere spirituale e materiale. Dove non ce la fa il pubblico possono sopperire le associazioni.

E i soci GranoSalus applicando il principio di sussidiarietà (art. 118 ultimo comma della Costituzione), vogliono prendersi cura di un bene comune (la salute pubblica) in maniera “disinteressata”, esercitando una nuova forma di libertà, solidale e responsabile, che ha come obiettivo la realizzazione non di interessi privati, per quanto rispettabili e legittimi, bensì dell’interesse generale.

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